
Le orecchiette alle cime di rapa sono più di un piatto: sono un simbolo della Puglia, un abbraccio di sapori che racconta una terra generosa e una tradizione contadina radicata.
Questo primo piatto, icona della gastronomia barese, unisce la semplicità degli ingredienti alla complessità di un gusto unico, dove la pasta ruvida incontra il carattere deciso delle cime di rapa.
Nel 2025, mentre la cucina italiana continua a conquistare il mondo, le orecchiette alle cime di rapa restano un punto fermo, celebrato nei ristoranti stellati e nelle cucine di casa.
Ma cosa rende questo piatto così speciale? È solo una questione di ingredienti o c’è di più?
In questo articolo, esploreremo la storia, i segreti culinari, le varianti moderne e l’importanza culturale di questo capolavoro, con un occhio alle tendenze attuali e alle tecniche per prepararlo alla perfezione.
La Puglia, con i suoi uliveti e i suoi muretti a secco, è il palcoscenico perfetto per una ricetta che parla di territorio.
Le orecchiette alle cime di rapa non sono solo cibo, ma un’esperienza sensoriale che collega passato e presente.
Secondo un’indagine di Coldiretti del 2024, il 78% dei turisti in Puglia cita questo piatto come motivo per visitare la regione, un dato che sottolinea il suo ruolo di ambasciatore gastronomico.
Prepariamoci a scoprire come un piatto così semplice possa essere così straordinario.
La storia delle orecchiette: un viaggio nel tempo
Le origini delle orecchiette alle cime di rapa si perdono nel Medioevo, tra il XII e il XIII secolo, sotto la dominazione normanno-sveva.
A Sannicandro di Bari, si narra che le orecchiette nacquero come pasta di grano duro, incavata col pollice per raccogliere condimenti.
Documenti del 1596, conservati nella chiesa di San Nicola, citano questa pasta come parte dell’eredità di un pastaio.
Questa tradizione si è tramandata di madre in figlia, un gesto d’amore che ancora oggi si vede nelle stradine di Bari Vecchia.
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Le “signore delle orecchiette” lavorano la semola con maestria, creando piccole conchiglie pronte ad accogliere le cime di rapa.
La ricetta, nata dalla cucina povera, celebra ingredienti locali come l’olio extravergine di Coratina.
Nel 2025, le orecchiette sono protagoniste di festival come il “Sagra delle Orecchiette” a Bari, dove chef e nonne si sfidano.
Questo piatto non è solo cibo, ma un ponte tra epoche, che racconta la resilienza pugliese.

Gli ingredienti: semplicità che incanta
La magia delle orecchiette alle cime di rapa sta nella qualità degli ingredienti. La pasta, fatta con semola di grano duro e acqua, deve essere ruvida e callosa.
Le cime di rapa, raccolte in autunno-inverno, offrono un sapore amarognolo che bilancia la sapidità delle acciughe.
L’olio extravergine d’oliva, preferibilmente di cultivar Coratina, è il legante perfetto. Aglio, peperoncino e acciughe sott’olio completano il quadro, creando un equilibrio di sapori.
Ogni ingrediente deve essere fresco, come sottolinea lo chef Domenico Schingaro: “La freschezza è tutto”.
Un esempio? Immagina di scegliere cime di rapa al mercato di Fasano, con foglie verdi e boccioli chiusi. Questo è il segreto per un piatto autentico, che sa di Puglia.
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La ricetta tradizionale: passo dopo passo
Preparare le orecchiette alle cime di rapa è un’arte che richiede attenzione. Inizia pulendo le cime di rapa, tenendo solo foglie tenere e cimette.
Cuocile in acqua salata per 5 minuti, poi aggiungi le orecchiette fresche.
In una padella, soffriggi aglio, peperoncino e acciughe in olio extravergine. Scola pasta e verdure al dente, saltale nel condimento con un mestolo d’acqua di cottura.
Completa con pangrattato tostato per una nota croccante.
Un trucco? Aggiungi un pizzico di bicarbonato all’acqua di cottura per mantenere il verde brillante delle cime. Questo è il tocco delle nonne pugliesi.
Tabella: Ingredienti per 4 persone
Ingrediente | Quantità |
---|---|
Orecchiette fresche | 320 g |
Cime di rapa | 600 g |
Olio extravergine d’oliva | 70 ml |
Acciughe sott’olio | 4 filetti |
Aglio | 2 spicchi |
Peperoncino | 1-2, a piacere |
Pangrattato | 50 g |
Sale | q.b. |
Varianti moderne: innovazione nella tradizione
Le orecchiette alle cime di rapa si reinventano nel 2025. Alcuni chef, come Antonio Zaccardi, aggiungono burrata per una cremosità sorprendente.
Altri sperimentano con pinoli tostati o peperone crusco per un tocco croccante.
A Conversano, la trattoria Evviva Maria propone una versione con orecchiette di grano arso, dal sapore affumicato.
Queste varianti rispettano la tradizione, ma aggiungono un twist contemporaneo.
Un esempio originale? Prova a sostituire le acciughe con colatura di alici per un gusto più intenso.
Per i vegani, la ricetta si adatta omettendo le acciughe e usando lievito alimentare per una nota umami. La versatilità di questo piatto è il suo punto di forza.
Il valore culturale: un piatto che unisce
Le orecchiette alle cime di rapa sono un simbolo di convivialità. In Puglia, prepararle è un rito familiare, un momento di condivisione.
Durante la festa di San Nicola, questo piatto è immancabile sulle tavole baresi.
Nel 2025, il piatto è al centro di progetti di turismo gastronomico. La Regione Puglia promuove corsi di cucina per stranieri, dove si impara a “strascinare” la pasta.
È come un dipinto di Caravaggio: semplice, ma capace di emozionare.
La domanda è: può un piatto così antico parlare al futuro? La risposta è nei sorrisi di chi lo assaggia, in Italia e oltre.
L’abbinamento perfetto: vino e atmosfera
Un piatto come le orecchiette alle cime di rapa merita un vino all’altezza. Un Verdeca pugliese, fresco e minerale, esalta l’amarognolo delle cime.
In alternativa, un rosato di Negroamaro aggiunge vivacità.
Servile in una trattoria con tovaglie a quadri, sotto un pergolato. L’atmosfera conta quanto il sapore. Immagina di gustarlo a Polignano a Mare, con il suono delle onde in sottofondo.
Un esempio originale?
Prova a servire il piatto con un calice di Fiano, per un contrasto morbido che sorprenderà i tuoi ospiti.

Consigli pratici per un risultato stellato
Per ottenere orecchiette alle cime di rapa perfette, scegli orecchiette artigianali, che trattengono meglio il condimento.
Cuoci la pasta al dente, per una consistenza carnosa. Non esagerare con il peperoncino: il piccante deve accennare, non dominare.
Se usi cime di rapa surgelate, scolale bene per evitare un piatto acquoso. Infine, usa un olio di qualità: è il cuore del soffritto. Questi dettagli fanno la differenza.
Un’analogia? Preparare questo piatto è come suonare un’arpa: ogni corda deve essere accordata per creare armonia.
Conclusione: un piatto che vive
Le orecchiette alle cime di rapa non sono solo una ricetta, ma un racconto di passione, territorio e tradizione.
Nel 2025, questo piatto continua a unire generazioni, dai vicoli di Bari alle tavole globali. Prepararlo è un gesto d’amore, un modo per celebrare la Puglia e la sua anima generosa.
Che tu sia un cuoco esperto o un principiante, lasciati conquistare dalla semplicità di questo capolavoro.
Prendi un matterello, una manciata di semola e inizia il tuo viaggio: la Puglia ti aspetta nel tuo piatto.
Domande Frequenti
1. Posso usare cime di rapa surgelate per le orecchiette alle cime di rapa?
Sì, ma scegli prodotti di qualità e scolale bene. Le cime fresche, però, garantiscono un sapore più autentico.
2. Come rendere il piatto vegano?
Ometti le acciughe e aggiungi lievito alimentare o capperi per una nota umami. Il risultato è altrettanto gustoso.
3. Qual è il vino migliore da abbinare?
Un Verdeca o un rosato di Negroamaro esaltano i sapori. Per un tocco audace, prova un Fiano.
4. Quanto tempo ci vuole per preparare il piatto?
Circa 30-40 minuti, inclusa la pulizia delle cime. Con orecchiette pronte, anche meno.
5. Posso conservare le orecchiette alle cime di rapa?
Sì, in frigo per un giorno. Riscaldale in padella con un filo d’olio per ravvivare i sapori.